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10 IL CONTRATTO A TERMINE


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 Il contratto a tempo determinato è un contratto con una durata predeterminata indicata al momento dell’assunzione.
 
 Non può avere una durata superiore a 24 mesi e, all’interno di tale limite massimo, il contratto è consensualmente prorogabile fino a 4 volte. Per contratti superiori ai 12 mesi è obbligatorio sempre prevedere una causale.
 
 È consentito avere contemporaneamente in forza un numero complessivo di contratti a tempo determinato non superiore al 20% del dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione. I CCNL possono prevedere limiti diversi
 
 Non vi sono limiti in caso di contratti a termine conclusi per l’avvio di nuove attività, per le startup innovative, per sostituzione di personale assente, per attività stagionali, per spettacoli o programmi radiofonici o televisivi, con lavoratori di età superiore a 50 anni.
 
 In caso di violazione del limite percentuale, è prevista una sanzione amministrativa del 20% della retribuzione, per ciascun mese di durata del rapporto di lavoro, se si tratta di un solo lavoratore assunto in eccedenza; al 50% della retribuzione, qualora la violazione si riferisca a due o più lavoratori assunti in eccedenza.
 
 Per ogni lavoratore a termine si versa un contributo Inps aggiuntivo pari al 1,41% della retribuzione, importo che viene restituito in caso di trasformazione a tempo indeterminato del contratto.
 
 Il lavoratore assunto con contratto a tempo determinato per almeno 6 mesi può far valere il diritto di precedenza sui nuovi contratti a termine stipulati dall’azienda per le stesse mansioni, nei 12 mesi successivi al termine del suo contratto
 

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