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Si tratta di lavoro svolto per un arco di tempo di almeno 7 ore consecutive comprendenti l’intervallo 24.00 – 05.00; perché il lavoratore sia definito “notturno” è necessario che svolga almeno 3 ore del suo orario ordinario all’interno della fascia oraria per almeno 80 giorni all’anno, da riproporzionarsi in caso di lavoro part time. |
Il lavoratore che svolge attività in orario notturno ha diritto ad una serie di tutele ed attenzioni specifiche e l’azienda ha l’obbligo di corrispondere una maggiorazione oraria, la cui percentuale è prevista dai singoli CCNL. |
I lavoratori notturni devono essere sottoposti a visite mediche preventive specifiche e periodiche almeno ogni due anni, tramite il medico del lavoro competente. |
Non possono svolgere lavoro notturno (divieto assoluto) i minorenni, le donne dall’accertamento dello stato di gravidanza e fino ad un anno di vita del bambino; mentre si può rifiutare a svolgere lavoro notturno la lavoratrice madre o il padre convivente se hanno un figlio di età inferiore ai tre anni, il genitore unico affidatario di figlio con età inferiore a 12 anni ed il genitore con soggetto disabile a carico. |
L’introduzione del lavoro notturno in azienda deve essere preceduta dalla consultazione delle rappresentanze sindacali aziendali o delle organizzazioni territoriali. |
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