SEGUIRE LA FORMAZIONE

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Stabilire un piano di lavoro

Una volta definiti gli obiettivi dell’apprendistato attraverso la scheda delle competenze, è necessario organizzare la formazione dell'apprendista.

La conoscenza iniziale del giovane consentirà di stabilire quali sono i compiti che è opportuno attribuirgli all'inizio, per cominciare ad inserirlo nell'ambiente di lavoro.

Per agevolare e rendere più efficace l'apprendimento delle competenze conviene predisporre fin dall'inizio un piano di lavoro che preveda:

- che cosa l'apprendista deve fare per acquisire le capacità e le conoscenze richieste dal ruolo professionale;

- in che modo saranno svolti i diversi compiti;

- Quando essi sono previsti all'interno del percorso di inserimento del giovane.

Può essere utile la compilazione di una semplice “Scheda di programmazione”, che aiuti a definire e a rendere chiaro a tutti il piano di lavoro che è stato predisposto per l'inserimento dell'apprendista.

ESEMPIO PROPOSTO

 Compiti (che cosa)  In che modo  Quando
 Verifica insoluti  In affiancamento ad un operatore esperto  Nel primo mese
 Analisi insolvenza del cliente  Con la supervisione di un operatore esperto  Dal secondo mese
 Verifica dei tabulati  Studio individuale – Spiegazioni del referente aziendale  Nel terzo mese
 Predisposizione lettera sollecito  In affiancamento ad un operatore esperto – Studio dei casi già accaduti e risolti  Entro il primo anno

Programmare prima i compiti da assegnare all'apprendista non significa "inventarsi" delle cose diverse da quelle che si fanno abitualmente per seguire un nuovo assunto.

Tuttavia in questo modo il tutor e l'apprendista, ma anche gli eventuali operatori esperti chiamati a seguirlo di volta in volta, avranno più chiaro dove si vuole andare e come si sta procedendo.

La pianificazione dei compiti rende più facile seguire l'inserimento e verificare i risultati.

Durante lo svolgimento del piano di lavoro occorrerà naturalmente tenere conto di quello che succede realmente: gli imprevisti, l'emergere di particolari urgenze aziendali, i problemi di organizzazione, le difficoltà incontrate e i tempi di apprendimento del giovane.

Il piano di lavoro non è una procedura da eseguire burocraticamente, ma un progetto da seguire costantemente nel tempo, tenendo conto di quello che succede nella realtà e apportando di volta in volta gli aggiustamenti necessari a raggiungere i risultati previsti.

La sua formalizzazione aiuta a concentrarsi sugli obiettivi a cui si intende arrivare, ma anche a valutare più prontamente eventuali contrattempi e problemi, e a decidere come affrontarli nel modo più efficace.

Guidare l'apprendimento

Per acquisire le competenze non è sufficiente saper eseguire i compiti che vengono di volta in volta assegnati.

È importante capire perché bisogna agire in un certo modo, che problemi si possono incontrare, in che modo evitarli e/o risolverli per raggiungere i risultati richiesti.

Una persona è competente quando acquisisce un'adeguata consapevolezza sui risultati da assicurare e su che cosa che cosa bisogna fare per raggiungerli.

Il tutor può aiutare il giovane a sviluppare questa consapevolezza svolgendo una funzione di guida all'apprendimento.

Il tutor può guidare l'apprendimento dell'apprendista utilizzando una sequenza logico-operativa del tipo:

- ti spiego il compito che dovrai affrontare e come si fa;

- te lo faccio fare concretamente;

- verifico come lo fai e che cosa hai capito;

- ti faccio applicare quello che hai imparato in una nuova situazione, per vedere quanto hai capito veramente.

Sequenza logico-operativo per la formazione

 SPIEGAZIONE  Il tutor presenta il compito da affrontare, precisando a cosa serve e i risultati che bisogna produrre. Illustra i passaggi logici e le procedure operative che bisogna attuare. Ricorda le conoscenze da applicare (formule, schemi, classificazioni, ecc.). Richiama le difficoltà e gli imprevisti che potrebbero capitare.
 ESECUZIONE  L'apprendista viene affiancato ad un operatore esperto. In un primo tempo il giovane osserva come si fa, poi esegue le attività in modo progressivamente autonomo. L'operatore esperto segue il giovane, fornendogli indicazioni e sollecitandolo a riflettere sui propri errori, per aiutarlo ad acquisire un efficace modo di operare.
 VERIFICA  Periodicamente il tutor chiede all'apprendista di spiegare quello che sta facendo. Il giovane viene sollecitato a chiarire perché mette in atto determinati comportamenti, quali sono gli errori che compie più frequentemente, che cosa si potrebbe fare per evitarli. Il tutor lo aiuta a riordinare la propria esperienza, gli fornisce ulteriori spiegazioni, favorisce una maggiore consapevolezza del giovane su quello che ha imparato a fare e su che cosa deve ancora migliorare.
 APPLICAZIONE  l tutor assegna al giovane dei nuovi compiti, che presentano problematiche simili a quelle appena affrontate, per verificare quanto egli sia in grado di trasferire le capacità e conoscenze acquisite all'interno di nuove situazioni.

Una guida di questo tipo, accompagnata da un ragionevole periodo di esperienza operativa, aiuta il giovane ad agire con flessibilità per affrontare i diversi compiti richiesti dal ruolo professionale.

Una volta consolidate le conoscenze e le capacità necessarie a svolgere efficacemente le mansioni più semplici, si ripropone la stessa metodologia per i compiti progressivamente più complessi che sono previsti nel piano di lavoro dell'apprendista.

In questo modo non ci si limita solo a favorire l'apprendimento delle specifiche attività, ma si aiuta l'apprendista ad acquisire un metodo per apprendere ("analizza la situazione", "sperimenta", "verifica i risultati", "applica quello che hai imparato"), che potrà essergli utile tutte le volte che si troverà nelle condizioni di dover imparare qualcosa di nuovo.

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Studio Boller - Centro Giuslavoristico Treviso - Consulenti del Lavoro