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Stabilire che cosa sarà valutato
Chiunque si impegna in una attività ha bisogno, per poter continuare ad investire le proprie energie e migliorare progressivamente le sue prestazioni, di ricevere delle "informazioni di ritorno" (feedback) sui risultati che riesce ad ottenere.
Tuttavia è bene che il tutor non si limiti a fornire all'apprendista dei generici giudizi su come stanno andando le cose (tipo "vai bene" o "vai male", oppure "sei capace" o "non sei capace"), in quanto questi tipi di feedback aiutano poco l'apprendista a migliorare.
Per seguire efficacemente gli inserimenti e mantenere alta la motivazione dell'apprendista, è opportuno che il tutor proceda ad una valutazione periodica di quello che il giovane sta imparando.
La valutazione consiste nel fornire un insieme strutturato di informazioni all'apprendista, che permettano a quest'ultimo:
- di vedersi riconosciuti i propri progressi, e quindi di ricavare da queste conferme la motivazione e gli stimoli per impegnarsi a migliorare ulteriormente;
- di comprendere le proprie carenze, per poter ragionare insieme al tutor su come fare per riuscire a superarle.
La valutazione sarà più semplice ed attendibile se all'inizio sono state definite in modo preciso le competenze che l'apprendista dovrà acquisire al termine dell'inserimento.
La "Scheda delle attività e delle competenze", messa a punto all'inizio per stabilire che cosa deve imparare l'apprendista, può diventare un utile strumento di valutazione.
Il tutor può riprendere le competenze richieste per ciascuna delle attività richieste dal ruolo professionale, specificando il grado di padronanza raggiunto dall'apprendista per ciascuna di esse.
Definire all'inizio "cosa sarà valutato" aumenta la chiarezza dei risultati attesi e facilita la gestione della valutazione.
Organizzare la valutazione
È opportuno informare preventivamente l'apprendista, all'inizio del suo inserimento, su "cosa", "come" e "quando" sarà valutato. In questo modo si rafforza la "trasparenza" dell'azione di valutazione, abbassando l'ansia del giovane e creando condizioni più favorevoli alla sua collaborazione.
Inoltre, chiarire i comportamenti che verranno valutati costituisce di per sé un'ulteriore indicazione che aiuta il giovane a comprendere meglio in che direzione deve orientare il suo impegno.
È possibile che per valutare l'apprendista il tutor debba raccogliere informazioni presso altri operatori che seguono il giovane da vicino, mentre affronta alcuni dei compiti che gli sono richiesti.
In questo caso sarà opportuno presentare preventivamente a queste persone la scheda di valutazione, in modo da evitare "interpretazioni ambigue" di che cosa bisogna osservare.
La chiarezza orienterà l'attenzione dei soggetti che sono chiamati a valutare, aiutandoli a rilevare più sistematicamente come si comporta l'apprendista e a migliorare l'attendibilità dei loro giudizi.
I momenti di valutazione saranno pianificati in rapporto al programma più generale delle attività previste per l'apprendista.
Non è necessario che essi siano particolarmente frequenti. È utile collocarli dopo che il giovane ha avuto modo di misurarsi con prestazioni che richiedono l'utilizzo integrato di un gruppo significativo di competenze e prima del "passaggio" ad un livello più complesso di attività.
In rapporto a queste scadenze il tutor raccoglierà e riordinerà le osservazioni sui comportamenti del giovane apprendista, per arrivare a sintetizzare la valutazione sull'apposita scheda.
A partire da questi risultati sarà possibile organizzare un colloquio con l'apprendista per discutere insieme i risultati emersi.
La presenza di periodici e sistematici momenti di valutazione durante il percorso di inserimento semplifica e rende più attendibile la valutazione finale delle competenze acquisite dal giovane al termine dell'apprendistato.
Un ponderato giudizio su che cosa è stato effettivamente imparato dall'apprendista aiuta l'impresa a:
- capire se l'investimento fatto sul giovane apprendista ha portato buoni risultati;
- stabilire su che cosa questo lavoratore dovrà ulteriormente impegnarsi per proseguire la sua carriera professionale;
- verificare se introdurre dei miglioramenti per gestire i futuri inserimenti;
- attestare le competenze acquisite dal giovane apprendista (come previsto dalla normativa).
Presentare i risultati all'apprendista
La valutazione dei risultati raggiunti costituisce uno dei momenti più delicati della relazione tra tutor e apprendista.
Da una parte bisogna illustrare con molta chiarezza che cosa il giovane è riuscito ad ottenere e quali sono le sue carenze. Dall'altra è importante curare il modo in cui queste cose vengono presentate e discusse. L'apprendista va messo nelle condizioni di capire che la valutazione serve per aiutarlo a migliorare.
Anche nel caso di un raggiungimento solo parziale dei risultati, e della presenza di lacune da colmare, egli deve ricavare dal confronto con il tutor la fiducia che può riuscire e gli stimoli per impegnarsi ancora di più.
Se il giovane esce dall'incontro con il tutor con la convinzione che non è possibile fare meglio, perché egli non è all'altezza della situazione oppure perché gli "altri" non lo aiutano a sufficienza, inevitabilmente abbasserà il proprio impegno e i futuri risultati saranno ancora più insoddisfacenti.
Per utilizzare la valutazione come strumento di motivazione e miglioramento per l'apprendista è opportuno, nel presentare e discutere i risultati, tenere presente alcuni accorgimenti.
A. Mettere adeguatamente in evidenza le cose positive che l'apprendista è stato in grado di fare nel periodo appena concluso. Una discussione che analizza solo agli aspetti critici può indurre equivoci e incomprensioni. L'apprezzamento dei risultati raggiunti rassicura il giovane sulle proprie capacità, aiutandolo a capire che anche le eventuali osservazioni critiche non costituiscono un segnale di sfiducia nei suoi confronti e orientandolo a continuare il proprio impegno per migliorarsi.
B. Evitare valutazioni di carattere generale sulla persona ("sei un pasticcione", "hai sempre la testa tra le nuvole", ecc.), che possono dare un'impressione di scarsa considerazione nei confronti del proprio interlocutore. È invece più utile riferirsi a specifici comportamenti attinenti alla sfera professionale, evidenziando in modo costruttivo i comportamenti che il giovane deve seguire ("è utile leggere attentamente la distinta dei materiali e prepararli prima di iniziare la lavorazione", "è importante rispondere subito quando un cliente chiama", ecc.)
C. Discutere e concordare subito con l'apprendista le azioni più opportune per superare eventuali carenze. Stabilire immediatamente un piano di miglioramento conferma l'interesse nei confronti della crescita professionale dell'apprendista e trasmette fiducia sulla possibilità che possa superare le attuali difficoltà.
D. Manifestare il proprio coinvolgimento nei confronti dell'apprendista, mostrando di condividere la responsabilità sui risultati raggiunti. Un tutor che formula giudizi distaccati sulle prestazioni erogate dall'apprendista, come se la presenza di eventuali difficoltà fossero un problema da attribuire esclusivamente al giovane, non aiuta a migliorare la situazione. Se il percorso di apprendistato è un investimento reciproco, eventuali aspetti critici nello sviluppo delle competenze devono essere assunti come una questione che riguarda entrambi (anche se ovviamente con compiti e responsabilità diverse).
La definizione delle azioni per superare le carenze riscontrate deve ovviamente comportare precisi impegni da parte dell'apprendista. Ma è importante che anche il tutor dichiari esplicitamente che cosa si impegna ulteriormente a fare per aiutarlo.
Aiutare il giovane a capire come sta andando
Un percorso di apprendistato non consiste nella "realizzazione di un programma di attività", ma nella gestione di un progetto integrato di apprendimento, che per sua natura deve prevedere una sistematica riflessione sul procedere dell'esperienza e una progressiva "ritaratura" delle attività in funzione degli obiettivi iniziali.
L'inserimento darà buoni risultati solo se l'apprendista mantiene un'elevata consapevolezza del percorso che sta compiendo e dei risultati che sta conseguendo. È fondamentale che egli, con il procedere delle attività:
- comprenda le ragioni di eventuali variazioni del piano di lavoro iniziale;
- sia in grado di valutare i risultati che raggiunge;
- si renda conto di eventuali carenze;
- capisca che cosa deve fare per migliorare.
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Studio Boller - Centro Giuslavoristico Treviso - Consulenti del Lavoro