A marzo 2015, in via sperimentale, è stata introdotta la possibilità, per i lavoratori dipendenti, di percepire mensilmente, a partire dal mese di maggio, la quota di T.F.R. maturata nel mese stesso.
L’operazione è stata chiamata Qu.I.R., ogni dipendente in pratica può chiedere al proprio datore di lavoro, che gli venga liquidato ogni mese il T.F.R., aumentando in questo modo il suo stipendio netto e quindi interrompendo l’accantonamento mensile in azienda.
Ma, contemporaneamente, il lavoratore subisce sul T.F.R. incassato, una tassazione non favorevole, al Qu.I.R. infatti si applica la tassazione ordinaria, alla stregua dello stipendio normale mentre, si sa, al T.F.R. accantonato viene applicata al momento della sua liquidazione la tassazione separata, più vantaggiosa di quella ordinaria.
Come si è detto però, si tratta di una sperimentazione quella introdotta dalla legge di Stabilità del 2015, sperimentazione che termina il 30 giugno 2018, questo significa che, dal mese di luglio 2018 tutti i dipendenti che in questi tre anni hanno percepito il Qu.I.R., torneranno a regime ordinario.
In pratica il T.F.R., salvo proroghe dell’ultima ora da parte del ministero del Lavoro, tornerà ad essere maturato ed accantonato mensilmente ed il dipendente da tale data potrà chiederne l’anticipazione unicamente in casi specifici e a fronte di determinate condizioni così come indicate all’art.2120 codice civile.
Quali condizioni: Il lavoratore con almeno 8 anni di anzianità di servizio presso lo stesso datore di lavoro, può chiedere in costanza del rapporto di lavoro un solo anticipo del T.F.R. non superiore al 70% di quanto accantonato.
La richiesta dell’anticipo di T.F.R., salvo condizioni di miglior favore concesse dal datore di lavoro stesso, può essere fatta per sostenere eventuali spese sanitarie per terapie o interventi straordinari riconosciuti dall’Asl, oppure per l’acquisto della prima casa pe se o per i propri figli.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio.