Permettere ai propri dipendenti di portare in azienda i figli piccoli, può sembrare un ottimo modo di conciliare i tempi lavoro con i tempi famiglia, una forma di attenzione verso le esigenze delle madri lavoratrici.
Alla base potrebbe esserci la volontà di migliorare il clima aziendale e, indirettamente, aumentare anche l’immagine dell’azienda stessa.
Quanto è fattibile una simile idea? Innanzitutto va chiarito che va tassativamente evitato il fai da te. No categorico al box posizionato al centro della stanza.
Infatti i luoghi di lavoro non sono strutturati per l’accoglienza di bambini, sono pur sempre ambienti adibiti al lavoro, pertanto presentano rischi intrinsechi che non possono essere facilmente aggirati.
Esistono normative specifiche, a carattere regionale e provinciale che, se non rispettate, mettono l’azienda in situazione di sanzione.
Vanno creati spazi appositi, con requisiti ben precisi: per ogni bambino devono essere disponibili almeno 6mq con una estensione minima di 100mq, garantendo contestualmente uno spazio per gli adulti che li assistono.
Ovviamente l’asilo nido deve essere in una zona a parte rispetto gli ambienti lavorativi, con un accesso separato per evitare il transito all’’interno dei reparti aziendali, inserendo la stanza in un contesto ambientale privo di rumori, fumi, esalazioni, che possa quindi garantire la salute e il benessere fisico dei bambini e del personale ad essi adibito.
Attenzione, non va nemmeno trascurato che l’asilo nido aziendale deve avere, nelle sue immediate vicinanze, uno spazio verde messo in sicurezza ad uso esclusivo.
Altra necessità è data dalla presenza di un locale adibito a cucina, bagni appositi e di un ulteriore locale organizzato per accogliere il riposo dei bambini.
La persona o le persone che viene adibita ad assistenza di minorenni, deve presentare il certificato penale del casellario giudiziale, trattandosi di dato particolare (a carattere sensibile), richiede che l’azienda si strutturi per il corretto trattamento dei dati (vedasi regolamento UE 679/2016).
Il rilascio delle autorizzazioni è di competenza della Provincia che la rilascia, una volta ricevuta la documentazione ed accertati i requisiti minimi funzionali previsti dal Piano regionale socio-assistenziale, su parere dell’ASL territoriale.
Infine l’autorizzazione all’apertura di un asilo nido richiede idonea polizza assicurativa.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica. Si rimane a disposizione per ogni eventuale ulteriore approfondimento.