“Esiste una forza oscura che comunica ai piccioni quando hai finito di lavare l’auto”. (Denis Norden)
È abbastanza normale che, per ragioni di lavoro, ci si debba spostare dalla propria sede principale, soprattutto per certe figure/mansioni.
Durante l’orario di lavoro, il dipendente non può rifiutarsi di recarsi in missione, ma non è obbligato ad utilizzare il mezzo proprio e nemmeno ad averne uno.
Quindi, nasce l’esigenza di valutare le varie forme possibili di spostamento che sono 4: Mezzi pubblici, mezzo personale, mezzo aziendale, mezzo aziendale concesso ad uso promiscuo (e ovviamente a piedi se fattibile).
Oggi vogliamo soffermarci su una casistica comune, cioè l’automobile che viene concessa al lavoratore per motivi di lavoro, ma che può utilizzare anche in ambito privato; cioè, fuori dall’orario di lavoro.
L’utilizzo anche per motivi personali genera per il lavoratore un beneficio in natura, un arricchimento, al quale si applicano le stesse regole dei fringe benefits.
Cosa significa? Che l’uso promiscuo del mezzo, deve essere quantificato e tassato, con alcune peculiarità previste dalla norma:
1-Soggiace alla franchigia di esenzione di 258,23€ elevati a 1.000€ per l’anno 2024 o a 2.000€ per chi ha figli a carico; sotto tale soglia non vi è tassazione.
2-Superata la soglia, la tassazione si applica all’intero importo; si deve tenere conto anche di tutte le altre somme già erogate come fringe benefits.
3-Il valore fiscale del mezzo, su base annuale, è determinato tramite un valore convenzionale dato dalle tabelle Aci.
Vogliamo qui sottolineare alcuni utili consigli da considerare quando si concede al lavoratore un’auto aziendale (acquistata o in leasing) permettendogli di utilizzarla anche in via privata.
L’incidente in auto, anche se con mezzo aziendale, se avvenuto fuori dall’orario di lavoro e dal percorso casa/lavoro, va trattato come malattia normale e non come infortunio.
Sicuramente alla consegna, va redatto un apposito contratto di assegnazione, al fine di disciplinarne le regole d’uso e gli eventuali divieti.
Ad esempio, è sempre bene sottolineare il divieto di concedere l’auto a terzi (Il coniuge che nel week end guida l’auto per andare a trovare gli amici al mare).
È anche bene elencare tutte le dotazioni del mezzo (card, telepass..) e il loro corretto utilizzo, così come individuare la disciplina per la riparazione/manutenzione/pulizia del mezzo.
Volendo fare le cose bene, si suggerisce di fare una CORPORATE CAR POLICY, per definire i criteri di utilizzo ed assegnazione dei mezzi aziendali ai dipendenti, diritti e doveri nell’utilizzo e nella gestione della flotta aziendale, le responsabilità del driver e le procedure da seguire nelle varie casistiche, fino alla sostituzione/restituzione del mezzo.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.