Tante volte si sente parlare di “prestazione occasionale”, anche se, a dire la verità, troppe volte viene utilizzata in modo inappropriato ed erroneo, considerandola una forma di lavoro subordinato di breve durata e dal basso costo.
Ma per le prestazioni subordinate di breve durata esistono i contratti a chiamata od intermittente, veri e propri contratti di lavoro alla stregua di qualsiasi altro dipendente, ma con la peculiarità che la prestazione lavorativa viene svolta saltuariamente e quando viene svolta sono garantiti gli stessi diritti di qualsiasi dipendente.
NO, la prestazione occasionale è altro, si tratta di una tipologia contrattuale prevista dall’art.2222 e seguenti del codice civile ed è identificata da caratteristiche ben precise.
Quali caratteristiche?
1- La prestazione è totalmente autonoma, questo significa che non può essere in alcun modo confusa con quella di un dipendente.
2- La prestazione deve avere una durata particolarmente limitata, “occasionale” per l’appunto.
3- L’occasionalità fa si che la prestazione non possa essere reiterata nel tempo (in tal caso si parlerebbe di collaborazione coordinata e continuativa).
4- L’attività lavorativa non deve avere vincoli di orario e deve essere finalizzata unicamente al raggiungimento di un risultato concordato.
Posso prendere come prestatore occasionale un cameriere, o un magazziniere, o una impiegata, o un autista? In linea generale no, in quanto si tratta di figure troppo vicine al lavoratore dipendente; anche se non esiste un divieto esplicito in quanto non è l’attività che fa il distinguo, ma il modo in cui la stessa viene realizzata.
In poche parole ci si deve concentrare sulla genuinità della prestazione, sulla effettiva autonomia del lavoratore e sulla breve durata, limitata cioè a raggiungere il singolo risultato.
Non vi è un obbligo di sottoscrivere un contratto, ma è fortemente consigliato farlo, per esplicitare correttamente come le parti vogliono che sia svolta la prestazione, i termini e la remunerazione.
Quanto costa? Tutti sanno che il “costo” della prestazione autonoma è dato dalla Ritenuta d’acconto del 20%, meno conosciuto è il fatto che vi sia l’obbligo contributivo per gli importi che superano i 5.000€ lordi.
Quindi, una prestazione occasionale, con una durata limitata nel tempo e con totale autonomia nel modo di agire del lavoratore, se supera i 5.000€, alla parte eccedente deve essere applicata la contribuzione prevista per la gestione separata inps.
Vale anche la pena ricordare che sulle ricevute di pagamento della prestazione occasionale, eccedenti i 77,47€ va sempre posta la marca da bollo.
Attenzione infine, la prestazione occasionale, se disconosciuta in caso di visita ispettiva, fa scattare la maxi sanzione per il lavoro nero, che tradotto significa “molti guai” per il datore di lavoro.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica. Si rimane a disposizione per ogni eventuale ulteriore approfondimento.