“Se qualcosa non ti piace, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il tuo atteggiamento. Non lamentarti." (Maya Angelou)
Oramai è cosa nota, il Parlamento Italiano, con l’avvicinarsi di Ferragosto, ha sempre l’impellente bisogno di emanare normative particolarmente complesse e con risvolti anche importanti, per regalare letture interessanti sotto l’ombrellone.
Anche quest’anno quindi, non volendosi smentire, ha pensato bene di emettere due nuovi decreti legislativi, attuativi di altrettante direttive europee, che vanno ad impattare sul mondo del lavoro.
Il primo decreto, numero 104 per gli amanti dei numeri, modifica i contratti di assunzione dei dipendenti, mentre il secondo, numero 105, disciplina ulteriormente la genitorialità dei lavoratori.
Prepariamoci quindi: a partire dal 13 agosto i contratti di lavoro, come numero di pagine e difficoltà, faranno concorrenza a “guerra e pace” di Tolstoj.
Infatti, nei contratti. compresi i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, domestici, dipendenti intermittenti e lavoratori somministrati, dovranno essere inserite tutta una serie di informazioni aggiuntive, che però risulterebbero già indicate nei rispettivi CCNL, quindi non se ne vede una reale utilità.
Il 104 è un decreto molto insidioso che racchiude diverse problematiche fin da subito ma anche per il futuro; basti pensare che le informazioni aggiuntive dovranno essere conservate e rese accessibili al lavoratore per cinque anni dalla data di cessazione.
Giusto per capirci, la nuova norma prevede, tra le altre, l’obbligo di indicare la durata delle ferie e di TUTTI i congedi retribuiti (si pensi ad esempio a quelli sindacali, di salute, di studio….), comprese le modalità di determinazione e di utilizzo degli stessi.
Sarà anche obbligatorio inserire: la procedura la forma ed i termini del periodo di preavviso, la programmazione dell’orario normale di lavoro e le eventuali condizioni relative al lavoro straordinario e alla sua remunerazione, l’indicazione degli enti ed istituti contributivi e assicurativi e qualunque forma di protezione in materia di sicurezza sociale.
Staremo veramente a vedere, ma purtroppo i segnali non sono incoraggianti, il 13 agosto è alle porte, al posto dei castelli di sabbia sulla battigia dovremo costruire castelli di carta per ogni nuovo lavoratore.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.