I buoni pasto, reale opportunità

NEWS - Mercoledì 01 Settembre 2022

pic

"Non si ha mai tanto bisogno di una vacanza quanto nel momento in cui vi si è appena tornati" (Ann Landers)

I buoni pasto non sono una moda del momento e nemmeno una prerogativa solo delle grandi aziende, ma un concreto sistema di organizzazione fiscale aziendale e base di una politica di soddisfazione dei lavoratori.

I buoni pasto, spesso erroneamente chiamati “ticket restaurant” (che invece è un brand), sono dei documenti di legittimazione, cioè metodi di pagamento emessi in formato cartaceo o in forma elettronica, idonei al pagamento di alimenti o bevande presso esercizi convenzionati con la società emittente.

La principale peculiarità è data dal fatto che fino a 4,00€ al giorno per i buoni cartacei e fino ad 8,00€ per quelli elettronici, vi è la totale esenzione fiscale e contributiva e la deducibilità integrale per l’azienda.

Molto interessante, vero?

In pratica l’azienda soddisfa un bisogno concreto del lavoratore, con un documento, il buono pasto appunto, che nella vita di tutti i giorni è per lui contante “fresco”, e contestualmente lavoratore ed azienda hanno un risparmio effettivo rispetto a qualsiasi altra forma di pagamento in busta paga.

Possono ricevere buoni pasto tutti i dipendenti con busta paga, sia che abbiano un contratto a tempo indeterminato che a termine, ma anche figure atipiche quali i collaboratori coordinati e continuativi e anche gli amministratori della società.

Inoltre, cosa non di poco conto, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche per i lavoratori con orario ridotto e anche senza diritto alla pausa pranzo, è erogabile il buono pasto con le stesse agevolazioni fiscali e contributive.

Altra peculiarità è che il lavoratore è consentita la cumulabilità di utilizzo fino a 8 buoni pasto contemporaneamente (massimo 64€ quindi) con l’ulteriore possibilità di utilizzarli anche in giornate non lavorative; non è cedibile, né commercializzabile o convertibile in moneta.

Ma al massimo quanti sono i buoni pasto erogabili? In pratica per ciascuna giornata effettivamente lavorata è previsto un buono pasto, in quanto sostituisce l’eventuale servizio mensa interno/esterno.

Altre informazioni da conoscere ? Si, certo, Il Ministero delle finanze ha voluto precisare che, per fruire del beneficio fiscale (e contributivo), il buono va dato a tutti i lavoratori o a categorie omogenee; di conseguenza se viene erogato solo ai più simpatici, l’importo sarà totalmente soggetto a contributi ed imposte.

Un ultimissimo appunto da sapere, una volta erogati per spontanea volontà dell’azienda, di fatto diventano una “prassi”, pertanto non possono più essere tolti se non con espressa volontà reciproca azienda/dipendente.

L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.


Aggiornamento e formazione continua per valorizzare la conoscenza

STUDIO BOLLER - CONSULENTI DEL LAVORO

STUDIO ECO-SOSTENIBILE