“Non lasciarti trascinare dalle paure nella tua mente. Lasciati guidare dai sogni nel tuo cuore." (Roy T. Bennett)
La domenica è il giorno festivo per antonomasia, ma non è l’unico, la normativa infatti identifica altre festività, alcune civili ed altre religiose, a cui aggiungere le eventuali ulteriori ricorrenze previste dai contratti collettivi.
Inoltre, è prevista l’ulteriore festività del Santo Patrono del proprio comune, festività di natura contrattuale-religiosa, prevista unicamente dai contratti collettivi e per tale motivo può aziendalmente essere collocata anche in un giorno diverso.
Negli anni poi alcune festività sono state soppresse dall’elenco delle festività canoniche (le cosiddette ex festività): San Giuseppe, Ascensione, Santi Apostoli Pietro e Paolo, Corpus domini; In questo caso di solito la contrattazione collettiva prevede un corrispondente permesso retribuito a disposizione dei lavoratori.
Una curiosità, il giorno 6 gennaio, festa dell’Epifania, era stata soppressa nel 1977, poi a fine del 1985 venne ripristinata e ora si festeggia insieme alle altre festività.
Cosa succede ai rapporti di lavoro in tali giornate festive?
I dipendenti hanno diritto ad astenersi dal lavoro e godersi il riposo, però in caso di specifiche esigenze aziendali possono comunque essere chiamati a lavorare; in tal caso deve essere previsto una retribuzione maggiorata secondo le percentuali previste dai CCNL.
Quando una festività coincide con la domenica, i dipendenti hanno diritto ad una pari quota retributiva, salvo che il contratto collettivo non preveda il godimento di un giorno di riposo compensativo.
Il diritto al riposo nel giorno festivo è un diritto soggettivo del lavoratore e non un diritto assoluto, pertanto, può legittimamente rinunciarvici con accordo espresso (anche solamente orale) sia esso un accordo individuale che collettivo.
In presenza dell’accordo il lavoratore non potrà rifiutarsi di lavorare, se richiesto, ed eventualmente potrà anche essere punito disciplinarmente.
L’azienda può in certi casi “obbligare” il lavoratore a rientrare al lavoro, si tratta quando vi sono situazioni di pericolo per la sicurezza, o guasti agli impianti, situazioni in pratica di necessità causate da urgenze non prevedibili.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.