“Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l'intelligenza che si vincono i campionati.” (Michael Jordan)
Che strana combinazione di parole, cosa c’entrano i colori con il welfare e con le aziende?
Eppure, è dimostrato scientificamente come una attenta scelta dei colori produce benefici (welfare) anche nell’ambito lavorativo.
Infatti, le diverse tonalità cromatiche utilizzate negli ambienti di lavoro non hanno solo uno scopo estetico o di design, ma sono in grado di influenzare lo stato d’animo, le emozioni e comportamenti di chi lavora e conseguentemente hanno diretta rilevanza con la produttività aziendale.
Una corretta valutazione degli elementi colorati e del loro bilanciamento non solo permette una armonia visiva che può dare benessere e sensazioni positive, ma stimola le persone e condiziona direttamente i risultati lavorativi, l’attenzione, la concentrazione, l’impegno, la creatività ed in molti casi anche il ritmo lavorativo e l’energia dispensata a svolgerlo.
Addirittura, la scelta del colore dei luoghi di lavoro la troviamo all’interno della normativa sull’sicurezza al lavoro, infatti l’art. 15 D. Lgs. 81/2008 prevede: “il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro (…)”. Il Punto 1.3.5 del Titolo IV prevede che «qualora non ostino particolari condizioni tecniche, le pareti dei locali di lavoro devono essere a tinta chiara».
La norma ci ricorda come le tinte chiare aumentano l’illuminazione dei locali di lavoro, in quanto hanno una riflessione dello spettro luminoso fino all’80% e un basso assorbimento della luce.
Ma questo non significa che bisogna dipingere le ambienti lavorativi unicamente di colori chiari e tenui, anzi, l’utilizzo di diverse tipologie di colori tra loro armonizzati ha effetti migliori ed è preferibile ricorrere al contrasto cromatico piuttosto che al contrasto luminoso che crea affaticamento visivo.
Alcune aziende, per garantire un welfare aziendale superiore, coinvolgono gli stessi lavoratori per decidere insieme i colori che devono comporre l’ambiente.
Non esiste una regola specifica, ogni ambiente ha le sue caratteristiche e la scelta del colore va attentamente ponderata con l’attività che si svolge al suo interno e le persone che vi devono soggiornare.
Molti sono i fattori da tener conto, ma in linea generale gli effetti sui lavoratori delle nuances principali utilizzate sono così riassumibili:
BLU – lontananza – freddo – calmante - Proprietà psicologiche del colore blu: Positive: intelligenza, fiducia, efficienza, serenità, dovere, logica, riflessione, calma - Negative: freddezza, distacco, mancanza di emozioni.
VERDE – lontananza – molto freddo/neutro – calmante - Proprietà psicologiche del colore Verde: Positive: armonia, equilibrio, ristoro, riposo, rassicurazione, equilibrio, pace - Negative: noia, stagnazione.
ROSSO – vicinanza – caldo – molto eccitante - Proprietà psicologiche del colore rosso: Positive: coraggio, forza, calore, energia, eccitazione - Negative: sfida, aggressività, tensione.
GIALLO – vicino – molto caldo – eccitante - Proprietà psicologiche del colore giallo: Positive: ottimismo, sicurezza, estroversione, forza emotiva, cordialità, creatività - Negative: irrazionalità, ansia.
Quindi, guardiamoci attorno e pensiamo bene ai colori da utilizzare per le pareti e per gli elementi presenti nei nostri luoghi di lavoro.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.