"La migliore preparazione per domani è fare il tuo meglio oggi.” (H. Jackson Brown Jr.)
Cosa centra la filosofia con il lavoro in azienda, o in negozio, o in studio, o in smart working ?
No, non sono impazzito, sono anzi certo che ognuno di noi ha una visione apparentemente nitida del proprio ambiente di lavoro, di come dovrebbe essere, di come dovrebbe funzionare e di dove si vorrebbe arrivare.
Ci sono tanti approcci quante sono le persone, tutti abbiamo il nostro punto di vista, è, ovviamente, ciò che ci rende unici; ma nel mondo del lavoro troppe unicità non danno risultato, ecco perché bisogna sempre avere una visione, un metodo, un obiettivo, insomma una filosofia al lavoro da condividere.
La Filosofia al lavoro che preferisco, quella a cui mi sono sempre ispirato, è il KAIZEN, si tratta di due parole KAI “cambiamento” e ZEN “migliore”; importato dalla Toyota che ne ha fatto la sua bandiera diventando leader del mondo.
Kaizen, ovvero il processo di miglioramento continuo al lavoro, fatto di piccoli passi quotidiani, metodo e pazienza: si basa sul CICLO DI DEMING, cioè 1 Pianifica - 2 esegui – 3 verifica – 4 migliora; una volta finito il ciclo si ricomincia.
È applicabile a qualsiasi fase del lavoro, sia che si tratti di attività manuale che attività intellettuale, sia che si tratti di vendita che di produzione, un esempio concreto ? l’ORDINE DI UN NEGOZIO.
Entrare in un negozio ben ordinato attira, sia che si entri per comprare, sia che si entri per lavorare tutte le mattine. La vista sappiamo, ha un suo valore fondamentale, rilassa la mente, permette di elaborare velocemente e facilmente come muoversi e dove andare, aiuta ad avere il controllo.
Organizzare i luoghi di lavoro anche da un punto di vista visivo, dettato sulla base dell’ordine, è un a componente del Kaizen, perché per arrivare all’ordine si deve passare dalla razionalizzazione degli spazi, non è immediato, richiede pazienza e analisi, richiede anche di sbagliare per poi fare un passo avanti.
Ho detto ordine di un negozio, ma potevo dire di un ufficio, di un magazzino, di una sala, di un giardino, di un progetto, di un prodotto da realizzare, di una consulenza da fare o di una idea da sviluppare.
Molti sono gli elementi che interagiscono nella crescita dei piccoli passi, il senso critico, il gioco di squadra, la voglia di uscire da situazione di confort per rimettersi in gioco, tutti ingredienti che nei 4 passaggi del ciclo di Deming fanno la vera differenza.
Ma il ciclo di Deming è multistrato, c’è una visione di lunga prospettiva che richiede la pianificazione, l’esecuzione, la verifica ed il miglioramento, ma al suo interno vi sono singole fasi che a loro volta vanno pianificate, eseguite, verificate e migliorate, e all’interno di ogni fase vi sono progetti, processi, passaggi, che vanno sviluppati seguendo il ciclo, fino ad arrivare al quotidiano, il primo gradino.
Allora partiamo dal primo gradino, ogni giorno, entriamo al lavoro e prima di metterci a capo fitto pianifichiamo la giornata, le priorità, le urgenze e le necessità, poi passeremo alle fasi successive.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.