“Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza". (Oscar Wilde)
A fine anno 2021, con la legge di bilancio, veniva prevista una specifica agevolazione per le lavoratrici dipendenti madri.
In pratica, in via sperimentale per il solo anno 2022, le lavoratrici madri del settore privato che rientrano nel posto di lavoro dopo aver usufruito del congedo obbligatorio di maternità, hanno diritto per un periodo massimo di un anno, ad una specifica agevolazione contributiva.
Più specificatamente viene previsto uno sconto dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri che nell’arco del 2021 rientrano effettivamente al lavoro al termine del periodo di maternità obbligatoria, a prescindere che si tratti di lavoratrici con contratto a tempo indeterminato o determinato o anche part time.
Poiché la norma afferma che il rientro deve avvenire “dopo” la maternità obbligatoria, senza specificare altro, si ritiene plausibile che la lavoratrice possa usufruire della maternità facoltativa, o anche di un periodo di ferie, successivo alla maternità obbligatoria ma precedente al rientro effettivo, che comunque deve avvenire tra il 01 gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022-
L’agevolazione consiste in uno sconto contributivo del 50% dei contributi a carico della lavoratrice, per una durata massima di un anno; stiamo parlando quindi di uno sconto contributivo effettivo che va dal 3% al 5% (indicativi) della retribuzione lorda imponibile.
Al netto delle tasse, possiamo supporre che lo sconto si aggirerà intorno ad importi mediamente compresi tra 25€ e 50€ al mese, non proprio bruscolini quindi.
Si tratta di una agevolazione automatica, le lavoratrici in questione non dovranno infatti fare alcuna richiesta specifica; considerato però che le istruzioni operative Inps sono appena state pubblicate, gli effetti decorreranno dal cedolino di ottobre ed eventualmente saranno calcolati gli arretrati.
In pratica la norma, prevista a dicembre 2021, vede la luce solo ora grazie ad un ritardo ingiustificabile da parte dell’Inps.
Le aziende però a loro volta non avranno alcuna agevolazione, l’effetto sarà semplicemente che a parità di costo le lavoratrici avranno un importo netto più alto.
Non solo, nonostante l’Inps abbia tutte le informazioni necessarie, pretende comunque che le aziende si attivino con una specifica richiesta preventiva da inoltrare on line, incomprensibile ed inutile adempimento.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.