Comportarsi male fuori dal lavoro

NEWS - Lunedì 05 Giugno 2023

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“Molti uomini, come i bambini, vogliono una cosa ma non le sue conseguenze". (José Ortega y Gasset)

Ognuno di noi giustamente ha una vita privata e, ovviamente, anche ogni lavoratore dell’azienda, una volta finito il suo turno di lavoro, può tuffarsi finalmente nella sua libertà quotidiana.

Ma cosa succede se un lavoratore, fuori dall’ambito lavorativo, commette dei reati così gravi da avere una rilevanza penale?

Siamo di fronte ad un ottimo lavoratore ma pessimo cittadino, talmente pessimo che commette gravissimi fatti quali produrre, trafficare e detenere sostanza stupefacenti.

Male, molto male, ma per fortuna i giudici di cassazione si sono espressi più volte sostenendo che i lavoratori nel corso della loro vita privata e al di fuori del mondo lavorativo, devono comunque e a prescindere tenere condotte che non danneggino nemmeno potenzialmente gli interessi materiali e morali dell’azienda.

In pratica l’azienda può intervenire disciplinarmente, anche con il licenziamento per giusta causa (fatti gravissimi), per comportamenti del lavoratore che con l’azienda ed il lavoro non hanno niente a che fare.

Dobbiamo comprendere infatti che il comportamento del dipendente nella sua vita personale, influenza anche il suo ruolo al lavoro, al punto che tali comportamenti possono anche ledere il vincolo fiduciario che c’è con il proprio datore di lavoro.

Quindi condanna penale da una parte come fatto privato e licenziamento dall’altra come conseguenza al lavoro.

Altro caso, con una recentissima sentenza di pochi giorni fa, n.14114 del 23 Maggio, i giudici si sono spinti ad affermare che è legittimo il licenziamento anche quando la condanna penale si riferisca a fatti precedenti l’assunzione stessa ed ovviamente estranei al lavoro.

In questo caso il dipendente era stato penalmente condannato per violenza sessuale su minore, tredici anni prima; il datore venutone a conoscenza, ha ritenuto che il fatto ledesse irreparabilmente anche il rapporto fiduciario di lavoro.

Qui in realtà, molti sono i punti di domanda che ci si dovrebbe porre, considerato che la sentenza penale dovrebbe essere l’espiazione: hai sbagliato e hai pagato con la pena, fine; d’altra parte, l’azienda avente in forza un dipendente che ha alle spalle un fatto così grave, ha il diritto di non sentirsi tranquilla e di vedere danneggiata irreparabilmente la fiducia nel lavoratore.

E se il dipendente, nella vita privata facesse sport estremi, così estremi da rischiare di farsi molto male mettendo quindi a repentaglio anche la prestazione lavorativa? Non abbiamo una risposta.

Sicuramente non sono questioni da prendere alla leggera, così come un licenziamento disciplinare non è mai da applicare a cuor leggero; però è importante riflettere su come lavoro e vita privata abbiano sempre un collegamento e anche delle conseguenze.

L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.


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