“Il corpo umano è in grado di resistere 10 giorni senz’acqua, ma solo 3 ore senza connessione”. (Anonimo)
Una delle invenzioni che più ha modificato la vita di tutti negli ultimi anni è sicuramente il cellulare. Insieme ad internet la nostra quotidianità è totalmente diversa da quella di soli trenta anni fa, sempre raggiungibili e sempre connessi.
Così capita sovente vedere i dipendenti con il cellulare sempre a portata di mano mentre stanno lavorando; qualcuno suggerisce anche dell’esistenza di una sindrome da connessione che porta a dover continuamente controllare se arrivano messaggi o informazioni nuove.
Dobbiamo distinguere quando il cellulare è una dotazione aziendale, espressamente prevista per svolgere dai propri compiti, dal cellulare personale portato da casa e sempre pronto a vibrare o squillare.
Innanzitutto, va sottolineato che il telefono personale è fonte di continue distrazioni durante l’orario di lavoro, abbassa la concentrazione e l’attenzione richiesti dalla mansione.
Un lavoratore distratto produce meno e con una qualità inferiore, aumenta la quantità di errori ed i rischi per la propria ed altrui sicurezza e salute (si pensi ad un autista del camion con gli occhi fissi sul cellulare).
Inoltre, l’utilizzo di foto, video e registrazioni all’interno degli ambienti aziendali, potrebbe essere fonte più o meno involontaria di lesione di diritti.
Immaginiamoci il collega che viene inavvertitamente ripreso mentre fa una pennichella in magazzino, o una foto che ingrandita mostra dei business plan riservati e utili alla concorrenza.
La soluzione principe, per quanto non bellissima, è prevedere espressamente il divieto di utilizzo del cellulare in azienda, magari mettendo a disposizione appositi armadietti personali dove collocarli all’inizio della giornata e dove riprenderli al termine o nelle pause di lavoro.
Non si può perquisire il dipendente ovviamente, né sequestrarle il cellulare se si coglie in castagna il dipendente, ma la previsione nel regolamento aziendale può portare all’applicazione di sanzioni disciplinari.
Da sottolineare che vi sono diverse sentenze sull’argomento anche recenti, la previsione generale è che si possono applicare sanzioni conservative e non anche il licenziamento, salvo che l’utilizzo eccessivo danneggi direttamente la produzione, o metta a repentaglio la sicurezza.
Oppure si può “tollerarne” l’utilizzo dando fiducia e responsabilità ai propri dipendenti.
Vanno in questo caso comunque previste delle semplici regole di convivenza con gli altri colleghi: niente suoneria, solo vibrazione e necessità di allontanarsi dal posto di lavoro per parlare, così da non disturbare.
Evitare sempre l’uso di facebook e similari ma limitarsi solo ad una occasionale verifica dei messaggi (occasionale non significa 20 volte l’ora …).
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.