Anno nuovo - poche novità purtroppo

NEWS - Lunedì 09 Gennaio 2023

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“Sorridi: lascia che tutti sappiano che oggi sei più forte di ieri." (Anonimo)

Anno nuovo e poche novità in arrivo; il 30 Dicembre è stata approvata la legge di bilancio per l’anno 2023, non molte però sono le previsioni per il mondo del lavoro, quindi al momento dobbiamo accontentarci di quello che c’è.

Proviamo a fare un rapido riepilogo di cosa è stato previsto e che ci può interessare per quanto attiene la gestione del personale.

Viene innanzitutto confermato ed in parte, aumentato, l’esonero parziale dei contributi previdenziali della sola quota a carico dei lavoratori dipendenti; lo chiamano “cuneo fiscale” ma propriamente sarebbe da dire in questo caso che si tratta di riduzione del “cuneo previdenziale”.

Per i lavoratori con un reddito mensile lordo inferiore a 2.692€, viene confermata la riduzione contributiva per i lavoratori del 2% (ricordiamo che medialmente si aggira intorno al 9%), quale misura atta a diminuire il peso dell’inflazione sugli stipendi.

Invece per i lavoratori con reddito mensile inferiore a 1.923€ lordi (maggiorato della tredicesima) R.A.L. 25.000€, viene prevista una riduzione complessiva del 3% dell’aliquota contributiva a loro carico.

Altra novità introdotta riguarda il congedo il congedo parentale (ex maternità facoltativa) delle lavoratrici che hanno già usufruito interamente della maternità obbligatoria; attualmente il congedo parentale, pari ad ulteriori sei mesi di assenza retribuita a carico del solo Inps, viene indennizzata al 30% della retribuzione globale giornaliera.

A partire dal 01 gennaio, in caso di congedo parentale usufruito entro i 6 anni di vita del bambino (o dalla data di adozione) la percentuale a carico inps passerà dal 30% all’80% per un mese su sei; misura prevista alternativamente sia per il padre che per la madre.

È appena il caso ricordare che l’estate scorsa è stato introdotto, molto in sordina, anche un ulteriore balzello per le aziende, e cioè che durante la maternità facoltativa ora le ferie, i riposi e la tredicesima vengono maturati interi (costo pieno per il datore di lavoro) anche durante la maternità facoltativa, salvo che i CCNL disciplinino diversamente.

Anche in tema di nuove assunzioni viene introdotto qualcosa, purtroppo poco: in caso di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori percettori di reddito di cittadinanza, vi sarà un esonero contributivo per l’azienda pari al 100% dei contributi previdenziali, per dodici mesi e nel limite massimo di €8.000 (agevolazione attualmente ancora in attesa del vaglio della Commissione Europea).

Se invece si assumono a tempo indeterminato lavoratori giovani under 36 anni, o trasformati a tempo indeterminato se assunti a termine, viene prevista una agevolazione contributiva del 100% (con un massimo di €8.000 annui) per trentasei mesi (altra agevolazione sospesa in attesa dell’ok della Commissione Europea).

Si agevolano anche le assunzioni (anche con contratti a termine) di donne considerate svantaggiate, cioè disoccupate da almeno 12 mesi con una età superiore a 50 anni, oppure di qualsiasi età se disoccupate da oltre 24 mesi, oppure in attività caratterizzate da un alta percentuale di disparità di genere.

Un’ultima considerazione, tutti abbiamo sentito che la soglia per l’utilizzo del contante viene innalzata ad €5.000, ATTENZIONE che questo NON vale per gli stipendi, in quanto vige sempre l’obbligo di tracciabilità.

L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.


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