Quando chiedere il proprio T.F.R.

NEWS - Lunedì 27 Febbraio 2023

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“Fissare obiettivi è il primo passo necessario per trasformare l'invisibile in visibile.” Anthony Robbins

Chiedere è lecito, suona così l’incipit di un vecchio proverbio, questa affermazione vale anche per la richiesta di un anticipo del TFR accantonato in azienda?

La risposta fondamentalmente è SI, chiedere l’anticipo del TFR è lecito, non sempre è un diritto ottenerlo però.

Innanzitutto, la norma ci ricorda quando un datore di lavoro è obbligato a concedere l’anticipo del T.F.R., cioè quando il lavoratore richiedente sia in forza da almeno otto anni in azienda e la richiesta attiene ad uno dei seguenti motivi:

a) Spese sanitarie per terapie ed interventi straordinari, riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche;

b) Acquisto della prima casa per se stessi o per i figli.

In entrambi i casi il lavoratore dovrà presentare idonea documentazione scritta, ad esempio atto notarile o preliminare d’acquisto, o il preventivo di spese mediche.

Il datore in questi due specifici casi è obbligato ex lege a concedere l’anticipo, per una sola volta nell’arco del rapporto di lavoro, e per una cifra pari almeno al 70% del TFR accantonato in quel momento.

Se sono molti i dipendenti a richiedere contemporaneamente l’anticipo del TFR e hanno tutti i requisiti sopra richiesti? Il datore ha l’obbligo di soddisfare annualmente almeno il 10% delle richieste e comunque fino al 4% del numero totale dei lavoratori.

Tutto qui? No ovviamente, se questi sono gli obblighi del datore, nulla vieta che possano essere previste condizione di miglior favore, sia in base a contratti collettivi, sia con accordi aziendali, sia con accordi individuali.

In pratica, anche senza i requisiti previsti dalla legge, il lavoratore può richiedere un anticipo del TFR, anche pari al 100% dell’importo accantonato, e l’azienda può facoltativamente concederlo.

Quello a cui bisogna stare attenti è che la quantità di richieste e concessioni nell’arco della vita lavorativa sia tale da annullare il concetto stesso di trattamento di fine rapporto (la concessione costante e mensile del TFR di fatto renderebbe il TFR una retribuzione continuativa ponendo l’azienda vulnerabile a molti rischi).

Come si richiede il TFR?

Non esiste una formula specifica, si tratta di un atto semplice ma che è sempre meglio porre per iscritto, due semplici righe sono sufficienti ad esplicitare la richiesta, a cui è sempre consigliabile da parte dell’azienda una risposta scritta, si di concessione che di diniego.

Un piccolo suggerimento, le aziende che hanno come prassi quella di concedere il TFR a semplice richiesta dei lavoratori, potrebbero “ufficializzarlo” inserendolo come plus benefit in sede di colloqui di assunzione, un modo per rendere l’azienda più attrattiva per i futuri lavoratori.

L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.


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