Tutto andrà bene alla fine. Se non va bene, allora non è la fine. (John Lennon)
Il T.F.R:, Trattamento di Fine Rapporto, a partire dal 01 gennaio 2007 i lavoratori posso optare per destinare il proprio TFR a forme pensionistiche complementari rispetto a quella ordinaria garantita dall’Inps.
Perché? Semplicemente perché ci si è resi conto che nel tempo lo stato non sarà più in grado di garantire una pensione sufficiente e dignitosa, pertanto, si è studiato un metodo per sostenere parallelamente i lavoratori una volta che termineranno la propria vita lavorativa.
I dipendenti appena assunti, entro sei mesi dalla data di assunzione, devono decidere se lasciare il T.F.R. in azienda o se destinarlo, in via definitiva o quasi, ad una forma pensionistica complementare, compilando il modello TFR2 che alleghiamo sempre al contratto di assunzione.
Lasciando il TFR in azienda, in qualsiasi momento della propria vita lavorativa, il dipendente potrà scegliere di destinarlo ad un fondo di gestione pensionistica esterno.
Viceversa, almeno teoricamente, la scelta di destinare il TFR ad una forma pensionistica, in quanto cambia la natura stessa degli importi, dovrebbe essere in via definitiva; nella realtà, in casi specifici, il dipendente può tornare indietro.
Attenzione, se il lavoratore, dopo sei mesi, non ha ancora presentato il modello TFR2, automaticamente lo stesso andrebbe destinato ad un fondo pensione secondo la regola assurda del silenzio-assenso, in mancanza di fondo pensionistico specifico, andrà versato presso Fondo di Tesoreria presso l’Inps.
Le aziende, che alla data del 01.01.2007 si trovavano nella situazione di avere più di 50 dipendenti, avevano l’obbligo fin dall’introduzione della norma, di destinare tutto il TFR al fondo di Tesoreria Inps.
Al momento esistono tre forme di previdenza complementare:
- Fondi complementari chiusi, cioè previsti dalla contrattazione collettiva nazionale, territoriale, aziendale.
- Fondi previdenziali aperti o non negoziali, sono gestiti da banche, assicurazioni, Sim o società di gestione del risparmio e sono patrimoni autonomi e separati dalle masse normalmente gestite dalle società che li gestiscono.
- Piani Individuali Previdenziali P.I.P., previsti da banche e assicurazioni, sono costituiti da prodotti finanziari rientranti nei contratti di assicurazione sulla vita.
Il dipendente che decide di destinare il proprio TFR ad una forma complementare pensionistica, sceglierà il fondo in base alla propria propensione al rischio rispetto al capitale investito.
Perché destinare il TFR ad un fondo pensionistico complementare? Principalmente per avere, al momento di andare in pensione, una piccola rendita costante che affiancherà la pensione vera e propria permettendo un migliore tenore di vita.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.