lo Zen e l'importanza dell'On-boarding

NEWS - Lunedì 10 giugno 2024

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“Nella mente di un principiante ci sono miriadi di possibilità. In quella degli esperti, ce ne sono pochissime”. (Shunryu Suzuki)

L’on-boarding è quella fondamentale fase in cui si introduce nell’ambiente di lavoro un nuovo assunto.

La maggior parte delle aziende, per mancanza di tempo o di risorse, butta immediatamente nella mischia la giovane promessa appena arrivata; la convinzione è che deve imparare in fretta, adeguarsi in fretta, comprendere ed agire in fretta.

Ed ecco che nel giro di pochi giorni, quello/quella che al colloquio sembrava la persona giusta al momento giusto, diventa inadeguata incapace, lenta, da licenziare in prova e prima possibile.

Piccola digressione, ogni lavoratore prima di essere licenziato in prova deve comunque aver provato abbastanza per poter reciprocamente maturare un corretto giudizio, “qualche giorno” tendenzialmente non è una prova sufficiente.

Vero, verissimo, alle volte si comprende subito se la persona non fa per l’azienda; ma nella maggior parte dei casi è mancato un corretto on-boarding, ovvero una particolare attenzione alle fasi di introduzione del lavoratore al lavoro.

Ed ecco che ci viene in soccorso lo Zen, che spesso è efficace come il prezzemolo.

Il nuovo discepolo deve essere seguito e consigliato dal maestro per un tempo sufficiente, si deve trovare il tempo, facendogli fare le cose intenzionalmente lentamente.

Nessuna aspettativa iniziale è una aspettativa vincente se ci si concentra subito sul risultato e non sulla pratica. “impariamo a sbagliare”.

Un altro principio che possiamo utilizzare è che: “quando cammini, cammina. Quando mangi, mangia”. Comprendiamo, cioè, l’importanza di insegnare bene una cosa alla volta, senza riempire subito il pentolone e far bollire anzitempo il ragazzo.

Potremmo andare avanti ancora a lungo con frasi fatte prese dai principi zen, quello che però è importante è comprendere come l’inserimento di un nuovo lavoratore, a prescindere dalle dimensioni dell’azienda, deve essere correttamente impostato.

Va programmato, vanno pensate le varie fasi, deve essere misurato in termini di efficacia, e deve durare il tempo necessario, senza fretta.

I primi mesi di lavoro formeranno il lavoratore per tutto il resto del tempo, sia nelle giuste abitudini, sia in quelle sbagliate, in base a quanto si è investito (reciprocamente) sull’apprendimento.

L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.


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