“La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall’orgoglio del lavoro che si fa”. (Mahatma Gandhi)
Una famosa massima diceva “Fai quello che ami e non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita”; diciamo che va presa con le pinze e non alla lettera, ma il concetto in sé è chiaro.
Che tu sia imprenditore, amministratore, lavoratore o autonomo, devi avere amore in quello che fai, questo ti permetterà di sentire meno il peso della fatica e delle difficoltà e di mantenere un equilibrio interiore sempre.
Amare il proprio lavoro non è semplice e non sempre si ha la fortuna di poter fare quello che a priori si sentiva come il proprio percorso; può capitare certo, ma non è dato per scontato.
Il lavoro parte da una necessità, dal bisogno di arrivare a fine mese, a prescindere dal lavoro; alle volte capita e basta, si voleva fare una cosa e ci si ritrova a farne una diametralmente opposta.
Il fulcro della questione è che per poter lavorare bene, per poter affrontare gli ostacoli quotidiani, si deve mettere sentimento in quello che si fa, a prescindere.
Ovvio che se l’ambiente di lavoro, i colleghi, i clienti, e tutto ciò che ci circonda emana positività, è tutto più facile; ma tu in primis devi emanare positività.
Trovare il proprio Eros anche al lavoro ha il significato di fare costantemente una attività interiore per rendere interessante quello che si fa, per sentirsi parte di qualcosa che funziona, di credere che alla fine i risultati arrivino.
Attenzione, ci vuole tanto esercizio e costanza per trasformare un lavoro in una passione, in qualcosa che ci attira e che sentiamo sexy: approfondendo sempre di più gli argomenti, cercando di apprendere costantemente qualcosa di nuovo, mettendo la propria personalità.
Non stiamo parlando di soddisfazione economica, né tanto meno di carriera, stiamo parlando di qualcosa di molto più sottile che non ci spetta di diritto ma che richiede impegno.
Siete mai entrati in un negozio per comprare un oggetto da 1€ eppure il commess* vi tratta come se foste il cliente più importante che compra il prodotto più costoso?
Strana sensazione, a prescindere che poi lo compriate o meno, uscite dal negozio soddisfatti, per poi scoprire che è bastato un semplice sorriso di chi ti era di fronte a rendere tutto questo “speciale”.
Quel commess* sta facendo il suo lavoro, ma lo sta facendo mettendoci dentro anche se stess*, lui/lei in primis trova attrattivo quello che fa e chi viene a contatto lo percepisce e ne esce più ricco a prescindere.
Tutti i giorni sentiamo datori di lavoro, partite iva, collaboratori e dipendenti, lamentarsi del proprio lavoro, lamentarsi e facile e sembra creare un certo piacere nel farlo, la lamentela è attrattiva.
No, Basta! Provate invece a rendere attrattivo quello che fate, trovate il lato bello, è molto più complesso farlo e richiede uno sforzo continuo, ma le soddisfazioni saranno mille volte più appaganti delle lamentele.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.