“Il pettegolezzo è come fumare sigarette: piacevole ma poco sano”. (Woody Allen)
È diventata abitudine molto frequente quella di fumare la sigaretta elettronica, che, come tutti, sappiamo, non corrisponde ad una sigaretta tradizionale in quanto non produce sostanze legate alla combustione del tabacco.
La domanda che vogliamo porci è la seguente: Può essere liberamente utilizzata la E-Cig nei luoghi di lavoro?
Sono passati già vent’anni (anno 2003) da quando è stato introdotto il divieto di fumare nei locali chiusi (esclusi i luoghi privati non aperti al pubblico o espressamente riservati ai fumatori stessi).
Tale divieto però non ricomprende anche il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche nei luoghi di lavoro, ed in ambito europeo infatti le stesse non vengono menzionate nella direttiva in materia di tabacco.
In realtà un divieto di legge esiste e anche con sanzioni amministrative, ma specificamente prevede il divieto unicamente in ambito scolastico, nelle comunità di recupero, nelle carceri minorili e nei centri di impiego e di formazione professionale.
Appurato che al lavoro non vige un divieto di legge all’utilizzo della sigaretta elettronica, dobbiamo rifarci al regolamento aziendale, cioè a quelle norme che il datore di lavoro può imporre nella propria azienda.
Ogni datore, con atto autonomo interno, può vietarne l’utilizzo o limitare lo stesso a specifici luoghi.
Se però il datore di lavoro ritiene non necessario porre il divieto, e quindi lascia liberi i propri dipendenti di farne uso anche negli uffici o in presenza di altri colleghi o di clienti o fornitori, deve prima fare una specifica valutazione dei rischi.
Entra, cioè, in gioco, la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: datore, medico del lavoro competente, responsabile della prevenzione e protezione Rspp e il rappresentante dei lavoratori RLS, dovranno esplicitamente integrare il documento di Valutazione dei rischi DVR.
Vi dovrà essere una valutazione specifica, puntuale e documentata che attesti il mancato riscontro di rischi e conseguentemente il datore se ne assumerà la responsabilità.
Per concludere, in mancanza di una legge dello stato, è sempre il datore di lavoro che decide in merito all’utilizzo o meno della sigaretta nel luogo di lavoro (salvo i luoghi specifici sopra indicati), ma se lo permette, risponde anche degli eventuali rischi collegati.
L’argomento non è così banale e va oltre la mera normativa, può succedere che nella stessa stanza vi siano sia fumatori di E-cig che non fumatori, qualsiasi scelta aziendale comporterà comunque di scontentare qualcuno a favore di qualcun altro.
Bisogna quindi affidarsi sempre al buon senso, ad esempio prevedendo delle zone/aree aziendali dove è autorizzato l’utilizzo della sigaretta elettronica, permettendo contemporaneamente di lavorare in zona free-smoke per chi non la tollera.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.