La conclusione della procedura disciplinare

NEWS - Lunedì 15 Luglio 2024

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“In natura non ci sono ricompense o punizioni; ci sono conseguenze”. (Horace Annesley Vachell)

Caro lavoratore, ti abbiamo contestato ufficialmente un fatto, ti abbiamo dato la possibilità di esercitare il diritto alla difesa, ti abbiamo ascoltato, ora è scaduto il tempo.

Dobbiamo prendere una decisione, possiamo accettare le tue motivazioni, pertanto, facciamo decadere la contestazione che ti è stata fatta e non avrà più effetti né verrà più presa in considerazione.

Possiamo anche ritenere le tue giustificazioni insufficienti e quindi procediamo con una sanzione che, come prevede la legge, deve essere proporzionata alla gravità del fatto.

Vi sono sanzioni conservative, il cui riscontro lo troviamo nei contratti collettivi, che vanno dal rimprovero verbale, rimprovero scritto, multa, sospensione dal lavoro.

La multa, per previsione normativa, non può mai eccedere le quattro ore della retribuzione base e la sospensione dal lavoro (e dalla retribuzione) non può mai eccedere i dieci giorni.

Esiste anche la recidiva, cioè un atteggiamento del dipendente, che dopo aver subito una sanzione disciplinare, proceda a commettere ulteriori fatti, anche diversi, che portano ad un aggravamento delle mancanze e quindi delle sanzioni.

Ahinoi vi è anche la sanzione estintiva, il licenziamento, che può essere per giusta causa, cioè il fatto è così grave che il rapporto non può continuare nemmeno momentaneamente, o per giustificato motivo soggettivo, in tal caso il lavoratore ha diritto al preavviso.

Se il lavoratore peccaminoso è somministrato, il potere disciplinare è riservato al somministratore, l’utilizzatore può solo comunicare al somministratore gli elementi per la contestazione disciplinare.

Ogni lavoratore può ricorrere avverso la sanzione disciplinare presentando ricorso al giudice del lavoro; oppure nei 20 giorni successivi, può chiedere la costituzione di un collegio di conciliazione ed arbitrato.

In tali casi la sanzione rimane sospesa fino alla pronuncia del collegio.

Infine, ricordiamo che una sanzione disciplinare applicata al lavoratore, decade dopo due anni e non si può più tenerne conto.

Come avete potuto capire, una procedura disciplinare non è mai uno scherzo, va fatta seguendo delle regole stringenti; inoltre porta in sé anche una componente psicologica non indifferente che va sempre attentamente valutata.

L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.


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