“La vita è un gioco da giocare seguendo le regole”. (J.D. Salinger)
Il regolamento aziendale, chiamato anche policy aziendale, deve essere concepito innanzitutto come uno strumento di organizzazione dell’azienda, una concreta raccolta di best practices dell’azienda.
L’errore principale che viene fatto è quello di non avere un regolamento aziendale oppure, se lo si ha, di concepirlo come una imposizione da parte del datore di lavoro per sanzionare i propri dipendenti.
Predisporre un regolamento serio significa raccogliere in un documento (o più documenti) le procedure aziendali, al fine di uniformare le regole, le politiche ed i principi guida, da adottare all’interno della struttura aziendale al verificarsi di determinati eventi.
Certo, a fronte di “errori” devono essere previste anche delle sanzioni, in base a quanto previsto dal Contratto collettivo applicato, ma un buon regolamento punta ad evitare gli errori, prima ancora di punirli.
Ma perché bisogna fare un regolamento aziendale?
Per prima cosa per fare ordine e chiarezza, con il regolamento aziendale si mette nero su bianco quello che per l’azienda è importante.
Se da una parte, con il regolamento, il potere dell’imprenditore si manifesta in maniera piena, pur nel rispetto della legge e della contrattazione collettiva; d’altra parte, è uno strumento potente per allineare tutta l’organizzazione verso gli obiettivi comuni.
Vero è anche che, sopra un buon regolamento aziendale, vi deve essere un ottimo regolamento etico che deve fare da faro illuminante, sottolineando i principi ispiratori, la vision e la mission dell’azienda.
I valori per l’azienda, previsti nel regolamento etico, si concretizzano nei fatti tramite il regolamento aziendale, nel quale si ha la possibilità di mettere in evidenza, tra l’altro:
Quello che ci si aspetta dai singoli lavoratori e come devono procedere (tempi e metodi), il comportamento da tenere a seconda del verificarsi di determinati eventi e quello che non deve essere fatto all’interno dell’azienda.
Ogni dipendente, dalla lettura del regolamento aziendale, deve poter avere risposte, sentirsi “sicuro”; in quanto lo scopo è quello di informare e responsabilizzare, rendendo tutti consapevoli di cosa aspettarsi dalla società e di cosa l’azienda si aspetta da ognuno.
Certo, il regolamento evidenzia anche le conseguenze in cui incorre il dipendente nel momento in cui non adempie ai suoi compiti; ma questo non deve essere mai interpretato negativamente, perché avere regole chiare non significa che siano meccanismi di controllo e repressione sul personale.
Fondamentale e obbligatorio inoltre è che l’insieme di norme e di comportamenti redatte dall’azienda vada comunicato ai dipendenti tramite affissione fisica in luogo accessibile a tutti.
Infine, un consiglio, ricordiamoci sempre che un buon regolamento aziendale non è una bibbia che dura nei secoli, ma è un organismo vivo, si adatta continuamente alle esigenze concrete, va di volta in volta adattato e rivisto in base alla direzione della nave impresa.
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.