Il contratto PARTTIME, istruzioni per l'uso

NEWS - Lunedì 29 Luglio 2024

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“Dietro ogni cosa bella si nasconde molto duro lavoro”. (Ralph Lauren)

Si caratterizza per una durata temporale inferiore a quella prevista dai CCNL in caso di tempo pieno, il contratto part time è un importante strumento a disposizione di aziende e lavoratori.

Attenzione però, non si tratta di una tipologia di lavoro flessibile, infatti nel contratto deve essere indicata in modo rigoroso la distribuzione dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno.

A priori, quindi, va determinato per iscritto (ai fini della prova), l’orario ridotto, sia che la riduzione sia riferita alla singola giornata, sia che abbia una periodicità più lunga, ad esempio alcuni mesi all’anno.

Possono essere previste anche delle clausole elastiche, cioè, prevedere, nel rispetto delle disposizioni del ccnl, clausole che consentano la variazione della collocazione temporale dell’orario o possano variare in aumento la durata della prestazione.

È anche consentito l’orario straordinario (più propriamente chiamato supplementare) e il lavoratore si può rifiutare a farlo solo in caso di comprovate esigenze.

Hanno priorità a richiedere che il proprio contratto venga trasformato a part time, i lavoratori con parenti affetti da patologie oncologiche o cronico degenerative, o se assistono persone conviventi con disabilità totale o con figlio di età inferiore a 13 anni o figlio portatore di handicap dichiarato.

Possono richiedere il part time anche i lavoratori affetti da patologie oncologiche, o in sostituzione del congedo parentale in caso di maternità.

Una buona forma di welfare aziendale potrebbe essere quella di disciplinare con regolamento la possibilità, per le neomamme, di rientrare al lavoro usufruendo dell’orario ridotto, per i primi 3/5 anni di vita del bambino.

È anche bene sapere che in caso di assunzioni di nuovi lavoratori a tempo pieno, eventuali rapporti trasformati da tempo pieno a part time, hanno diritto di precedenza rispetto all’assunzione, diritto a vedersi trasformato il contratto da part time a tempo pieno.

Contestualmente, in caso di assunzione di lavoratori a tempo parziale, le aziende devono informare i lavoratori già in forza a tempo pieno, prendendo in considerazione eventuali richieste di trasformazione a part time degli stessi.

Un lavoratore quanti contratti part time può avere contemporaneamente con più datori? Non esiste un limite di legge, se non quello del riposo obbligatorio giornaliero (almeno 11 ore) e settimanale (almeno 24 ore consecutive).

In tali casi il lavoratore ha l’obbligo di comunicare al datore di avere altri contratti in essere, obbligo di informazione a cui però non corrispondono specifiche sanzioni.

Attenzione, infine, l’azienda non può obbligare il lavoratore alla trasformazione dell’orario, ed un eventuale licenziamento a fronte del rifiuto, potrebbe avere le caratteristiche del licenziamento discriminatorio quindi nullo/annullabile.

L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.


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