“Lo stress dà spesso a una piccola cosa una grande ombra.” (Harvey B. Mackay)
Non possiamo piacere a tutti, questo è certo, ma quando siamo obbligati tutti i giorni a stare insieme otto ore con altre persone allora qualche sforzo in più sicuramente è bene farlo.
Purtroppo, è abbastanza ricorrente trovarsi in situazioni di stress e tensione, soprattutto in aziende dove i ritmi sono particolarmente elevati, o in certi periodi dell’anno dove si accumulano maggiori attività, adempimenti, vendite…
E, come tutti sappiamo, lo stress continuo può portare velocemente allo sgretolarsi dei civili rapporti tra persone, alzando spesso il livello di litigiosità ed incomprensioni tra colleghi.
Non solo, possono esserci ambienti di lavoro idilliaci ma dove è pessima abitudine denigrare alcuni colleghi; dalla battuta simpatica e ironica all’offesa o, peggio, al mobbing il passo è molto breve, si tratta di un filo molto sottile che si può spezzare in qualsiasi momento.
Per non parlare delle avances sessuali, da fare i piacioni ad essere porconi è un attimo, quella che sembra una innocua frecciatina con valenza sessuale, può scaturire in uno tsunami di problemi e psicodrammi per chi la subisce.
Litigiosità da stress, vessazioni e mobbing, molestie sessuali, in questo caso cosa hanno in comune?
Il luogo di lavoro. L’azienda in cui ogni giorno ci rechiamo e ci rimaniamo per una parte importante della nostra giornata.
Dobbiamo però comprendere che non solo le persone devono impegnarsi affinché il luogo di lavoro non diventi un incubo per qualcuno, ma anche l’azienda ha una forte responsabilità e deve in tal senso impegnarsi.
Il Codice civile, all’art.2087, ci ricorda che l’imprenditore deve adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale di ogni lavoratore.
Di più, la normativa europea ci ricorda che la salute del lavoratore deve essere tradotta come “lo stato di completo benessere fisico mentale e sociale”.
Sempre più spesso le sentenze (solo quest’anno se ne contano ben 12) vanno nella direzione di punire le eventuali condotte omissive dei datori di lavoro che nelle situazioni sopra descritte, non abbiano né prevenuto né rimosso il clima teso o i contesti di conflittualità all’interno dell’azienda.
Un buon codice etico aziendale, un buon regolamento aziendale, un’attenzione nell’intervenire disciplinarmente prima che piccole fiammelle diventino roghi inarrestabili, sono le migliori armi che si possono adottare.
Ma anche parlare con i propri collaboratori, osservare gesti ed atteggiamenti, evitare che si usino nomignoli o soprannomi, sono ottimi deterrenti.
Così come è un ottimo deterrente intervenire con azioni mirate ad abbassare i livelli di stress, evitando l’accumulo eccessivo di ferie non godute, concedendo giornate di recupero a ridosso di periodi molto intensi, lavorando sul welfare cioè sul benessere aziendale..
L’argomento è stato qui trattato volutamente in modo sintetico e semplificato ad uso esclusivo dei clienti dello studio, di conseguenza, non costituisce un parere giuridico né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.